Per alcuni inverni la crew di Motociclismo ha organizzato dei raduni invernali in stile Elefantentreffen in cui la neve la fa da padrona: i motociclisti arrivano in moto sulla neve, montano le tende sulla neve, mangiano la neve e poi dormono sulla neve. No dai, mangiano al ristorante.
Sinceramente è una gran bella cosa anche se non se la cosa è proseguita negli anni successivi. Sta di fatto che a fine febbraio 2017 il MarioCiaccia e la PaolinaVerani organizzarono il raduno ad Arpy, un ex-villaggio di minatori incastonato sulle montagne vicino a Colle S. Carlo, in zona La Thuile/Aosta per intenderci. Era una roba per motociclisti ma noi ci siamo uniti ugualmente anche senza motore…
E’ stato il primo assaggio di viaggio che ho fatto in bicicletta ed essendo totalmente sprovvisto di qualsiasi borsa/sacca/portapacchi per cui mi sono recato al Decathlon di Settimo T.se, ho comprato un portapacchi posteriore universale, l’ho adattato e vi ho attaccato due borse laterali ermetiche da 25 litri, per altro molto ben realizzate.

A guardarla a distanza di 2 anni la OnOne Inbred MonsterCross che mi ero allestito in garage fa ancora molto sangue anche se orienterei verso il basso quel manubrio che punta alle stelle…


I miei amichetti ciclisti coinvolti in questa avventura invernare erano l’onnipresente Giammai in sella alla sopraffina Specialized Awol (con borse Ortlieb ventennali del MarioCiaccia) e MarcoEporedia su Genesis Vagabond (con completo bikepacking RusjanBag).
Il nostro piano era quello di prenotare all’insaputa del MarioCiaccia per fargli una sorpresa, sfruttando la complicità della PaolinaVerani, prendere un treno Chivasso – Ivrea – Aosta e da lì iniziare a predalare in direzione Morgex, la Thuile, Colle S. Carlo, Arpy; in un qualche sconosciuto punto avremmo agganciato Danilka a cavalcioni della sua pazzesca Surly Moonlander con gomme da 4.8 pollici che si sarebbe unito a noi per l’ultima parte della salita.
Sicchè come da copione Giamma arriva da Cinisello con il treno che ferma alle 20.00 a Saluggia. Ceniamo insieme con minestroni e “putrogne” varie. Poi metto a dormire i bimbi e Giamma che dorme su un materassino incastrato tra il forno e la lavastoviglie. Peccato per l’adrenalina dormo dalle 23 a mezzanotte e dalle 5 alle 5.45. Stop.

Quindi con 2 ore scarse di sonno alle 7 spaccate, dopo una colazione rigorosamente Mozziana, iniziamo a pedalare in direzione Chivasso stazione.

Stazione di Chivasso. Biglietti fatti più supplemento bici. Attendiamo il treno delle 8.05 per Ivrea dove ci attende MarcoEporedia. La dislocazione dei mie bagagli è cambiata rispetto al giorno prima: il sacco a pelo è passato dal posteriore al manubrio anteriore. Disposizione azzeccata…

Le bici sul treno fanno sempre viaggio anche se in realtà stai andando a pochi km da casa…

Arriviamo ad Ivrea e di MarcoEporedia non c’è traccia. Lui abita a 10′ dalla stazione. Il controllore sta per far partire il treno e lui arriva trafelato. Eccolo con la sua Vagabond purple rain. Boh… possiamo andare.

Giamma ed Eporedia non si conoscono dal vivo. Eccoli stravaccati sul treno al calduccio. Ci attende un’ora di viaggio attraverso le montagne…

MarcoEporedia detto Eporedia&basta…
Giammai detto Giammai

Aosta – Parco pubblico davanti alla stazione – Subito ci avvicina un tizio che vorrebbe venderci erba da prato… o scattarci una fotografia tutti insieme e poi scappare con la macchina fotografica

Aosta – Piazza Chanoux – Puntiamo in direzione Ovest

Saint Pierre, sotto al castello delle favole; abbiamo percorso meno di 10km e siamo già fermi: io alla ricerca di barrette di cereali, Giamma di un caffè, Eporedia di un gabinetto. Un’ora scarsa se ne va all’aria ma alla fine non ci corre dietro nessuno. E nel frattempo ci telefona Danilka annunciandoci che sta dormendo in tenda in un prato dietro alla stazione di servizio di Morgex… huppie!

La strada di fondovalle non è molto fotografica. Ma questo passaggio è notevole. Nel frattempo faccio conoscenza con le sensazioni del pedalare una bici da 1/4 di quintale: si va con calma e con il passo più costante possibile. Le salite si fanno comunque. Ci vuole qualche pausa in più e molta acqua e frutta secca…

Poco prima di Morgex arriva lui: il Monte Bianco. E tutto cambia. E’ immenso ed io penso che sia più bello e maestoso dell’Everest perchè ci guarda da 4000m più in alto di noi mentre l’Everest di osserva da appena 2500m sopra il campo base. Qui siamo all’ennesima sosta stretching, acqua, frutta secca. Ormai siamo a 25km e 400m+ e ne mancano altri 27 ed ulteriori 1100m+

A Morgex arriva Danilka con la sua Moonlander con gomme che corrispondono ad un 120 da moto :O
Arriviamo insieme a Pre’ St. Didier per la foto di rito: inizia la salita vera, verso La Thuile. Sullo sfondo il Monte Bianco. Passiamo di fianco alle terme e il pensiero comune è di andare a sbatterci nella sauna…

4° tornante. Danilka è un personaggio che definire contro-corrente è limitativo: pedala una bici con gomme enormi, ai piedi scarponi da trekking himalaiano, jeans a vita bassa da cui lascia uscire le chiappe. Durante le soste beve birra per re-integrare i liquidi e mangia ovomaltina… tanto lov 😀

A metà salita Danilka dichiara che il nostro passo è troppo sportivo e si ferma, restiamo d’accordo di ritrovarci in piazza a La Thuile. Eccoci. Poca gente in giro. Temperature miti. Eporedia ed io andiamo a farci un the caldo e nel frattempo arriva Danilka. Supersosta. Eporedia scalpita e rompe che dobbiamo essere su per le 16 altrimenti pianteremo la tenda al buio: ma sta su da dos!!! Non abbiamo fretta alcuna…

Eccolo. Dietro gli occhiali nasconde l’ansia di arrivare su presto…
Danilka super-trendy

Eccola la sua bici da corsa: telaio in acciaio. Gomme da 4.8 e borse Ortlieb. Fantastica…

Belli e dannati. Sorseggiano Forst e mangiano mocetta. E poi ricominciano a pedalare. Forse…

Uhm… Danilka ci sfanculizza e resta in piazza a bere birra. Noi iniziamo gli ultimi 7km con la consapevolezza che saranno i più duri perchè negli ultimi 5 la strada sale di 600m. Il paesaggio però merita…

Qua la strada inizia a picchiare. Eporedia ha il Garmin Asganaway che indica la pendenza e ad un certo punto esclama: oh raga. Qua sale al 9%… anzi no… all’11… anzi no… al 14…
E poi smette di parlare. Comunque la strada sale e nessuno di noi parla molto. Eporedia però mette giù due rapporti e ci lascia al palo scappando in fuga…

La neve inizia ad essere alta. Figata. Però siamo sudati marci ed è meglio non fermarsi troppo. Poi Giamma pompa per non fermarsi troppo. Eporedia è avanti e si vede sulla sinistra vicino al pino…

Eccolo. Il MarioCiaccia che non sapeva del nostro arrivo. Era su un tornante in attesa di Danilka e vede arrivare Eporedia che per lui è uno sconosciuto. Segue discorso:
MC: dove stai andando?
ME: ad Arpy!
MC: ma con chi sei?
ME: con ZioGhilli
MC: ZioGhilli?! Stai scherzando?! ZioGhilli quello due metri di pura volgarità?!
ME: esatto! Proprio lui…

Poi Eporedia mette il turbo e lascia anche Ciaccia ed il suo DRZ al palo…
Dopo qualche secondo arriviamo noi e Ciaccia ci saluta con …e voi che cazzo ci fate qua
Siamo venuti a farti una sorpresa!
Ma avete prenotato?
Certo Paola sapeva tutto…

Noi continuiamo a salire. Lui scende e trova Danilka ancora in piazza a bere Forst, mangiare mocetta e sniffare neve artificiale…
Ci ritroviamo pochi metri prima del Colle San Carlo che è il GPM (Gran Premio della Montagna) della giornata: 1970m che fatti a metà febbraio hanno il loro gran “perchè”!!! 🙂

Colle San Carlo. Ora ci attendono 3km di discesa e siamo ad Arpy…

Arpy. Arrivati alla tendata degli All Travellers troviamo un piccolo Elefantentreffen ma io chiedo ad miei soci di piantare le tende un po’ oltre perchè vorrei fare una foto notturna: adoro fotografare le tende illuminate e voglio aggiungere un pezzetto alla mia collezione. Andiamo 50m oltre, magari facendo la figura degli snob ma… oh… alla fine in tanti sono venuti a fotografare il nostro puntino verde fluo in mezzo alla neve. Troppo bello 🙂
Eporedia agitato, non ha mai dormito in tenda sulla neve. Manco io. Iniziamo a svuotare le borse alle 17.45…

Tenda montata appena in tempo. Arriva il tramonto. Ed il freddo. L’emozione inizia a farsi grande. Ma le 2 ore di sonno della notte precedente inizio a sentirle tutte…

Cena all’ostello. Danilka è arrivato da poco. Antipasti. Polente. Dessert. Voglio solo andare a dormire. Benedetta a volte mi parla ma non riesco a rispondere, colpi di sonno potenti in arrivo. Poi ad un certo punto spariscono ed arrivano le allucinazioni, voglia di gridare in faccia a Danilka, discorsi senza senso. Il padre del Nagio è evidentemente scandalizzato. Giammai punta il dito verso Ciaccia dicendo che è lui il colpevole. Danilka si sistema le basette…

Eporedia si innamora di Ciaccia me lui ammette di essere sposato ed avere due figli. Ma Eporedia se ne infischia e continua a fargli il filo. Vorrebbe dormire con lui tutta la notte in un sacco a pelo North Face Inferno…

Andiamo a dormire sono un cielo stellato incredibile. Il termometro durante la notte segnerà -10°. Alle 3.00 sento Eporedia che smadonna sonoramente: la borraccia che aveva in tenda è completamente ghiacciata. Alle 3.30 esco a fare pipì e la stellata è ancora più potente. Dormo nel mio sacco a pelo Decathlon S0 (confort +1° limite -5°) ma sto benissimo nonostante ci siano parecchi gradi in meno. Merito della paglia sotto alla tenda, del materassino (sempre Decathlon autogonfiante) e degli scaldotti chimici biodegradabili comprati su Amazon. La notte passa divinamente.

Mi sveglio alle 7.30 e vedo la mia amata bicicletta fuori “dalla porta” 🙂

Mattina presto. Prima che il sole ci illumini. Bello. Ah… se vi chiedete dove sia finito Giamma il furfante s’è messo la tenda sotto ad un pino lamentando poi dei “soli -10″…

Notte brava nell’accampamento. Pare che una ragazza ci abbia rimesso una clavicola mentre andava sul bob alle 3 di notte. L’ambiente comunque è molto rilassato e tranquillo. I primi iniziano a partire verso casa…

Dopo colazione, con estrema calma, iniziamo a smontare il campo base e riempire le borse…

Padre e figlio piccolo fanno fondo. Che bella immagine…

Salutiamo tutti ed iniziamo la discesa verso Morgex. Qui stiamo attraversando il piccolo abitato di Arpy. Meteo spettacolare. Temperatura ideale…

Arrivati a 12km da Aosta decidiamo di fermarci a mangiare. Eporedia scalpita, mangia al volo e parte a 180km/h per andare a prendere il treno delle 14.28 lasciandoci soli a spazzolarci il tiramisù e un dolce messicano. Intanto tanti motociclisti passano sulla statale e ci salutano con la mano…

Dal pranzo in poi non ho più fatto foto. La stanchezza inizia a farsi sentire. Ci rilassiamo molto sul treno del ritorno verso Ivrea dove salgono più 100.000 persone piene di schizzi di arancia (c’è il carnevale). Facciamo l’ultima mezz’ora in una situazione da metropoli di Tokyo, tutti schiacciati ed incazzati. A Chivasso Giamma prendere l’interregionale per Milano mentre io pedalo gli ultimi 12km verso casa. Qui in foto sul ponte della Dora, esattamente lo stesso della prima foto dopo la partenza di ieri. Segue bagno bollente e giochi con i bambini. E un sonno profondissimo… THE END  🙂