30 AGOSTO 2017 – 3° GIORNO
Isere – La Rosiere – Piccolo S. Bernardo – La Thuile – Morgex – Aosta – Pont S. Martin | 148.5km – 1.971m+
Strava: www.strava.com/activities/1160080555
– RIASSUNTO PUNTATE PRECEDENTI –
RouteDesGrandesAlpes ’17
i preparativi | 1° giorno | 2° giorno | 3° giorno | 4° giorno
RouteDesGrandesAlpes ’18
1° giorno | 2° giorno | 3° giorno | 4° giorno
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Nonostante la soporifera puntata sulle lumache trasmessa su Antenne2 la notte è stata interrotta da un lungo intermezzo sveglio dovuto alle emozioni, alle energie e perché no, alla consapevolezza che questo viaggio mi sta regalando.
Sveglia presto ed una doccia per ingannare il tempo oltre che per riscaldarmi in quanto la temperatura in camera è piuttosto fresca. A colazione evito gli errori del giorno precedente e mi dedico ad abbondante the caldo, uova, pane e miele, il tutto gustato osservando la conca che circonda Val d’Isere…


Mentre carico le borse noto che fuori dall’albergo c’è parcheggiato un bellissimo Porsche Carrera bianco che mi fa ritornare indietro di qualche anno, ragionando però sul fatto che sinceramente, in questo momento della mia vita, non permuterei la riuscita di un viaggio simile con la possibilità di avere in garage un bellissimo oggetto simile. Spero di non passare per snob che gioca alla volpe e l’uva con questa affermazione ma… è strano ma così. Certo averne uno in prestito per una settimana di follie al Nurburgring non mi dispiacerebbe ma la mia Canyon mi soddisfa a sufficienza… E consuma meno 😛

Inizio a pedalare attraverso una Val d’Isere che profuma di Far West, praticamente deserta e caratterizzata da lavori post-vacanzieri: c’è chi sistema la facciata di un albergo e chi ne costruisce uno nuovo. Ma si respira già aria di autunno, come se ciò che c’era da fare s’è fatto in attesa della neve…
Costeggio il lac du Chevril che, con le sue buie gallerie, precede una lunghissima e veloce discesa verso Sèez…


Durante la discesa mi accorgo che su questo tratto di strada gli automobilisti camminano come pazzi. Poi invece di raggiungere il fondovalle un cartello stradale mi propone una deviazione verso La Rosiere… C’è il disegno di una bicicletta, sarà meglio approfittarne. Invece questi 11km che mi accorciano la percorrenza me la rendono anche più gravosa, caratterizzati da pendenze a tratti importanti; aggiungiamoci anche che sono nuovamente senz’acqua e completiamo il quadro.


È comunque una salita panoramicamente piacevole, accompagnata dal profumo di resina di pino e dal sole “piccante”.


Quando finalmente raggiungo la strada del Piccolo San Bernardo, con le sue pendenze più dolci, mi sembra quasi di pedalare in pianura ed infatti La Rosiere arriva in un batter di ciglia. Mi fermo in un minimarket e compro nuovamente acqua e succo di mela che mi bevo seduto tranquillamente su una panchina: passa un padre su una full da enduro seguito da due bimbi su delle mini-front della Commencal. Ragionando un attimo sulle tempistiche, ormai sono in anticipo di un giorno: e se invece di terminare il mio viaggio alla stazione di Aosta andassi direttamente a casa pedalando? Tempo a disposizione ne ho e trovo affascinante pensare a casa mentre sono sul Piccolo S. Bernardo. Arriva una coppia su una BMW serie 1 sportiva e passano tanti ciclisti “stradisti”. Nel frattempo mi telefona Cristiano per accertarsi delle mie condizioni fisiche e rispondo ai tanti messaggi whatsapp di amici che mi scrivono: questo viaggio solitario desta molta curiosità… 🙂


Riparto in direzione del colle che raggiungo dopo circa tre quarti d’ora, era il penultimo colle da scalare e rappresenta il mio rientro in Italia…






A La Thuile pausa in piazza per una mela ed una pesca e qualche mandorla e poi…


…svolto per il breve ma intenso Colle San Carlo, caratterizzato da alcune rampe al 14%. L’avevo già percorso sei mesi prima in versione invernale, in compagnia di MarcoEporedia, Giammai e Danilka, con la Inbred carica, trovandolo molto tosto.

Questa volta è pur sempre impegnativo ma in 45′ sono in cima: fine delle salite in quota, l’ultima tacca è stata tirata, mi godo un po’ la serenità di avercela fatta e di essere molto in anticipo sulla tabella di marcia. Ho scritto non a caso “serenità” e non “felicità” o “euforia” perché sono emozioni molto diverse tra loro: la prima si basa sulla consapevolezza di un’esperienza fatta e vissuta ma senza i picchi umorali che caratterizzano invece la felicità e l’euforia. In questo momento, seduto davanti al cartello del colle, mi sento sereno e sazio si salite.

Mi sdraio per qualche istante su una panchina, osservando le cime dei pini e le nuvole ma non sentendo il bisogno di rilassarmi (forse perché lo sono già oltremodo) decido di scendere verso Arpy ed il fondovalle. Ancora non so che presto rimpiangerò la quota e la fatica.

Il fondovalle è piuttosto caldo e trafficato, passo davanti al ristorante in cui mangiammo – Giamma ed io – di ritorno dalla tendata di Arpy e poi arrivo ad Aosta…

Così vado a conoscere Marco Yodone Nicoletti, uno che scrive bene e pedala anche meglio, date un’occhiata al suo blog: www.marcopedala.com
Mi racconta della sua avventura in Grecia (465km – 13500m+ in 39 ore) e del suo tentativo al Great Tour Divide, resterei ad ascoltarlo per ore ma lo lascio lavorare e riparto in direzione Pont S. Martin.

Questi ultimi 50km saranno una vera agonia: vento forte contro ed un gran male al culo. Piacere di pedalare zero…

Arrivato a Pont trovo mio papà ad aspettarmi, lancio la bici in macchina ed andiamo a Gaby dove scrocco una cena ed una dormita. Oggi stabilisco il mio primato sulla distanza con 149km e 1971m+
Anche questa sera si dorme in montagna. Domani mi aspettano gli ultimi 70/80km verso casa. E buonanotte a tutti… 😉
Continua…
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