29 AGOSTO 2017 – 2° GIORNO
Valloire – Col du Telegraphe – Modane – Lanslebourg – Bonneval-sur-Arc – Col de l’Iseran – Isere | 110km e 2.315m+
Strava: www.strava.com/activities/1158355842
– RIASSUNTO PUNTATE PRECEDENTI –
RouteDesGrandesAlpes ’17
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RouteDesGrandesAlpes ’18
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Apro gli occhi alle 6.04 e mi sento sazio di sonno ma fuori è buio, la colazione sarà servita tra un’ora e mezza quindi che faccio? Controllo la posta, whatsapp, Facebook, Strava e poi? Faccio un po’ di stretching. Chissà se i bambini hanno dormito stanotte… Preparo la borsa mentre fuori dalla finestra inizia ad albeggiare.
Apro un paio di parentesi #panesalame riguardo attrezzatura fotografica e bicicletta:
– per motivi di peso e spazio ho lasciato a casa reflex ed obiettivi e mi sono portato una super-mini-compatta, una Sony W830 che è un oggetto grande la metà di un pacchetto di sigarette. Ha un obiettivo Leica 25-200 ma se si vuole più “grandangolo” ha l’opzione panorama che incolla automaticamente i fotogrammi pur perdendo un po’ in definizione; se usata con lo scatto singolo invece è abbastanza impressionante come dettaglio. E’ la classica “punta&scatta” ma è ciò che mi serve in un giro simile e comunque la qualità è decisamente buona anche in scarsa luce. Spesso la attacco su un mini-cavalletto da 3€ per farmi tutti i vari autoscatti che vedete in questo raccontino. Tra cavalletto e macchina non arrivo a 150 grammi di attrezzatura. Sinceramente? E’ una figata! I palati fini storceranno il naso ma il fine giustifica i mezzi e questa è #fotografiapanesalame 😉
– la mia Canyon Endurace AL 6.0 è quasi la entry level del catalogo da corsa del marchio tedesco ma fila che è una meraviglia ed è pure comoda grazie alla sua sport geometry: spiegata in parole semplici è una bici “corta ed alta” che permette una posizione in sella sicuramente meno aerodinamica (per quanto possa esserlo uno di 197cm) ma assai più rilassata. Quasi da turismo oserei dire, ma in discesa è bella stabile anche con le borse ed in salita il gruppo Shimano 105 non sbaglia una cambiata. La mia è una taglia 3XL e compresi i pedali Shimano (sempre entry-level) pesa 8.7kg sulla bilancia di precisione, un dato che ritengo giusto visto che la taglia M senza pedali viene dichiarata da Canyon a 8.1kg senza pedali. L’unico appunto è la sella che dopo 80/90km inizia ad essere duretta ma prima di questo chilometraggio è piuttosto confortevole. Pienamente soddisfatto #ciclismopanesalame 🙂

A colazione inizio con mezzo litro di the verde e dopo un po’ ci aggiungo di tutto: formaggio, una fetta di torta, pane, burro e miele, una banana. La scena di Trinità si ripete. Vabbè tanto tra due ore me ne vado e comunque se pago 10€ per la colazione deve valere la pena 😛

Doccia, preparo i bagagli, mi rilasso sperando in una inaspettata digestione veloce. Carico la bici vicino a due motociclisti crucchi che fumano la pipa di fianco ai loro BMW GS1200 (ma vah?) e F800R e successivamente parto in discesa verso Valloire, dove cerco una fontanella per riempire la sacca idrica…

Zero fontanelle, una salita leggera e costante mi condurrà al col du Telegraphe

Grande novità della giornata è la banana piantata sulla borsa da manubrio che fa tanto macchina di Boss Hogg nel telefilm Hazzard. E Desy Duke dov’è? Boh…

Fa fresco perchè il sole non è ancora “sbucato” ma sta già illuminando un paesino appoggiato sul versante opposto: mentre pedalo mi chiedo come dev’essere vivere lassù, di cosa possono occuparsi gli abitanti, i bambini come faranno ad andare a scuola ecc.ecc.
Procedo tranquillo, senza forzare e nel frattempo mi passano due ragazzi che procedono molto più veloci di me, così subito mi torna in mente il consiglio che Marco mi ha scritto su Facebook:“…Pedala tranquillo, lento e curioso, non curarti di chi ti supererá con le bici da 7kg e non guardare l’orologio. Le ore passeranno velocissime, come i km e tu vivrai un’esperienza nuova!”

Arrivato al Col du Telegraphe attacco bottone con un francese in sella ad una PlanetX in titanio, ossia la versione stradale della ciclocross di TZ, ed è proprio il titanico francese che mi scatta questa foto evitandomi l’immenso sforzo di mettere la macchina foto sul cavalletto…

Riparto in discesa e mi diverto a fare qualche piega su questi pezzetti di gomma larghi 25mm. Quando percorro queste strade piene di curve e dall’asfalto quasi perfetto avrei voglia di comprarmi un Yamaha XT660X e venire a grattare un po’ di pedaline come ai bei tempi; però il tempo passa ed al momento preferisco – inspiegabilmente – sfondarmi le chiappe su queste salite.

Non è meglio e non è peggio di andare in moto. E’ soltanto diverso ed al momento il fatto di portare me stesso in cima ad una salita sfruttando solo l’energia delle mie gambe mi da molto gusto… 🙂

Nella mia testa avevo ragionato sul fatto che, una volta arrivato a Saint Michel, il successivo tratto fino a Modane sarebbe stato in pianura; invece questi 20km sono un continuo sali-scendi che alla fine aggiungerà quasi 500m di dislivello alla giornata…

Percorro questo tratto con umore pessimo, la strada è trafficata (ma c’è una corsia ciclabile a bordo asfalto – i francesi sono avanti), fa caldo, non ho digerito la colazione, il paesaggio è insignificante ed io continuo a chiedermi quando incontrerò una fontanella o un bar, visto che sono ancora senza acqua.
Arrivo a Modane veramente distrutto, entro in un supermercato dove compro una bottiglia di succo di mela ed una di acqua; è quasi mezzogiorno e dopo aver prosciugato metà di entrambe le bottiglie e versato il resto nella sacca idrica riparto in direzione Lanslebourg.

Abbandonata la tristissima Modane il paesaggio cambia velocemente, la strada sale dolcemente attraversando un bellissimo fondovalle leggermente ventilato e le gambe ora girano assai bene nonostante i chilometri ed il dislivello del giorno precedente.

Autoritratto on the road. Nel vero senso della parola… Sulla strada…

Il fondovalle deserto…

Verso le 13.30 sono a Lanslebourg, decido di fermarmi a mangiare in una creperie lungo la strada dove incontro una coppia di Biella in sella ad una BMW R1200GS (!!!) di ritorno dal Sud della Francia, tra un’insalatona ed una crepe cioccolato e pere scopro che il mondo è piccolo in quanto MaxCiccio detto Massimo è una conoscenza comune. Ma pensa tu…
Un argomento piuttosto ricorrente quando parlo con la gente è il meteo, perchè in tanti mi preannunciano pioggia per i giorni successivi: pare che da stanotte il tempo debba peggiorare drasticamente e che domani la pioggia sia garantita. Amen, vorrà dire che mi metterò l’antipioggia. Si mangia e si parla allegramente anche con padre/figlio di Bergamo, entrambi motociclisti (inutile dire che moto avessero – GS1200 + GS650) di ritorno dal Colle dell’Agnello.

Terminato il pranzo saluto tutti e parto in direzione Bonneval-sur-Arc dove avrei intenzione di dormire ma subito un’idea mi si piazza fissa nella mente: visto che le gambe girano bene… e se provassi oggi a fare l’Iseran, senza aspettare domani?


Effettivamente in questa foto si vede un nuvolone arrivare direttamente dal Moncenisio. Boh. Vedremo…
Un paio di km “piccanti” al 10/12% mi riportano con i piedi per terra e mi accompagnano a La Madeleine, da dove si ricomincia con un panoramico fondovalle fino a Bonneval…




Bonneval è un paesino montano alla base del Col de l’Iseran, il passo stradale più alto d’Europa; mi siedo su una panchina e sono irrequieto, sono solo le 15.30 ed effettivamente sono in anticipo sulla tabella di marcia.
Potrei godermi un po’ di cazzeggio stravaccato sul lettone dell’albergo, alla fine ieri ho già fatto la pipì fuori dal vasino facendo Monginevro + Lautaret + Galibier. Oppure…

Potrei tentare il colpaccio e fare l’Iseran oggi, ma la vedo tosta perchè ciò porterebbe il dislivello totale del giorno a quasi 2.500m+ che per me sono una roba dell’altro mondo… Che faccio? Intanto mi mangio la banana di Boss Hogg. Per prendere una decisione grande ci vuole una banana grande!!!

Decido di non decidere e così mando un Whatsapp ad una ventina di amici ciclisti chiedendo consiglio:
“…ho un dubbio amletico. Sono alla base dell’Iseran. Ho già fatto 1370m+ e teoricamente dovrei dormire qua. Ma l’Iseran è a “soli” 14km e 1000m+. Che faccio?”
Seguirò il consiglio del primo che mi risponde. BipBip. Apro Whatsapp e vedo che il più veloce è stato Federico detto Lupo, uno famoso per fare un casino dislivello con le gambe degli altri… 😛
“…se hai ancora 3 ore di luce io proverei. E comunque qua mi dicono che su in punta all’Iseran c’è un sacco di figa…”
E cacchio… allora andiamo!!! 😀
Mi preparo ma sento che sarà un bagno di sangue… 2.500m+ in un giorno. Non me la sento proprio. Salgo in sella e dopo 100m iniziano i ceppi che, chilometro dopo chilometro, indicano altitudine e pendenza e distanza rimanente alla cima. Quindi per il prossimo km mi aspetta un umano 7%…

Dopo i primi 2km sono sfatto ed allora mi chiedo:“…ma questa stanchezza è di gambe o di testa?”
Mi ascolto e le gambe vanno bene per cui è la testa che bisogna disconnettere “…diobò Ghigliano e tira fuori le palle una buona volta…”
Al cippo dei -11km inizio a stare meglio, ragiono sul fatto che sono solo 11km ossia come andare da Saluggia a Livorno Ferraris e quindi continuo a salire a ritmo lento ma non troppo e soprattutto molto costante.

Davanti a me si apre un ghiacciaio pazzesco, mi sento un puntino nell’infinito ed è come essere dall’altra parte del globo. Solo una volta tornato a casa scoprirò che in realtà ero a 15km in linea d’aria da Ceresole Reale!!! Dietro a quel ghiacciaio c’è il lago di Ceresole: pazzesco!!! 🙂


Più salgo e meglio sto. Le gambe vanno benissimo. La testa ha staccato completamente dai pensieri pesanti. Salgo e inizio a provare un emozionante senso di gratitudine verso me stesso e verso il mondo, respiro tranquillamente nonostante l’abbiamo ormai superato il 2.000m. Una marmotta a bordo strada mi guarda e se frega palesemente della mia presenza… 🙂

Mi sento pieno di forza, di energie e di sentimenti che mi fanno venire la pelle d’oca.
Salgo con la pelle d’oca dall’emozione, fischietto, mi sembra di essere stra-fatto di serotonina, di energia e di vita. Eppure ho mangiato solo un’insalatona ed una crepe cioccolato e pere. Sarà il succo di mela? O la banana? 😛
Ad un certo punto dietro ad un tornante, eccolo finalmente. Il colle. Ce l’ho fatta!!! CE L’HO FATTA!!!

Sono le 17.40 ed arrivo ad un Col de l’Iseran deserto, passa qualche motociclista che guarda il cartello e neanche si ferma. L’Iseran. Il passo più alto d’Europa.
Mi godo questa solitudine e la soddisfazione di essere salito lassù con la sola forza delle mie gambe. Inizia a fare fresco, k-way, ancora qualche foto e si parte in discesa anche se, in realtà, rimarrei quassù per tanto tempo ancora.

La discesa è stupenda, la luce calda del tramonto avvolge tutto, scendo leggero, sembra di volare. Le montagne che mi circondano sono maestose e purtroppo in foto non rendono come dal vivo. E’ un panorama incredibilmente maestoso…

La discesa continua finchè si apre ai miei piedi la Val d’Isere. Mi passa uno ciclista a 80/90kmh ma io non ho fretta perché uno spettacolo così vorrei non finisse mai più e perché comunque, io, a 80kmh me la faccio addosso… 😉
Arrivo ad Isere e cerco un albergo aperto a prezzo umano: il primo chiede 125€ a notte per la sola camera, il secondo 230€. Gulp. Chiedo ad una passante mi indica un albergo lì vicino… 63.5€ compresa la colazione. Aggiudicato. Doccia. Relax…
Arrivato in albergo scrivo un post su Facebook:
[…] COSA DICE LA TESTA
A volte bisogna staccare i freni inibitori – le “seghe mentali” – e lasciare il corpo libero di esprimersi al meglio delle sue capacità…
Infine un po’ di ringraziamenti. In primis a tutti quelli che mi hanno scritto frasi di incoraggiamento su Facebook e su Whatsapp. Alcune di queste frasi mi passano spesso in testa mentre sudo in salita 🙂
Poi a Cristiano Forgnone perché mi ha messo le ali ai piedi, rivoltandomi come un calzino nell’arco di soli 6 mesi. Cristiano: per me un tour simile era inimmaginabile fino a poco tempo fa…
E dulcis in fundo a Stefania: dopo una serie di emozioni e soddisfazioni simili ti chiederei di sposarmi ma l’abbiamo già fatto. Ti proporrei di avere un bambino insieme ma ne abbiamo già tre che è il numero perfetto 🙂
Spero che continuerai ad essere ciò che sei per me, ridendo e scherzando finché non passeremo ad un’altra vita e ti assicuro che in un modo o nell’altro ci sarò ancora. Dai un bacio ai bimbi e digli che papà è un po’ pazzo ma se necessario, li proteggerà da tutto e tutti…

Dietro consiglio della proprietaria dell’albergo vado a “la Casserole” dove mangio veramente in modo divino, in un tipico ristorante di montagna, pieno di inglesi e tedeschi…



Tutto buonissimo. Veramente. E la cameriera è gentilissima e simpatica. Ma sono un po’ stanco e me ne torno in camera presto… poi però non riesco a dormire per l’emozione, anche oggi ho polverizzato il mio record personale di ascesa giornaliera: 110km 2.315m+
Così per passare il tempo mi guardo un servizio sulle lumache della Bourgogne e verso mezzanotte crollo nel letto. Mamma mia che giornata pazzesca!!! 🙂
Continua…
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