Sembra strano ma le avventure più belle nascono quasi per caso e queste vacanze ’05 sono nate un sabato mattina di metà luglio. Mancava circa un mese all’inizio del mio periodo di ferie, nella mia testa avrei dovuto andare in Normandia in moto in solitario, con quel TL1000S con cui pochi giorni prima mi ero spianato al NurburgRing e che ora necessitava di alcuni interventi per poter essere rimesso in strada.
Sta di fatto che l’idea di passarmi le ferie da solo non mi andava molto giù così decido di mandare un SMS a Roby, anche lui uno di pochi sfigati possessori di TL1000S: hai già idea di dove andare in ferie?
Segue una sua telefonata al termine della quale non sappiamo bene dove andare ma sappiamo almeno che vogliamo andare. Alla spedizione si uniscono anche Yeti&Mary con il loro fido TL1000R, una tipica moto da turismo a lungo raggio!
Il mese successivo lo passo a cercare i pezzi per rimettere in ordine la moto, carena dx., pedalina, pompa freno ecc.ecc. e intanto si concretizza la meta del viaggio, la Normandia viene scartata per il meteo instabile e scocca la scintilla dei Pirenei: periodo previsto dal 13 al 21 agosto.
Seguono decine di incontri su MSNMessenger (nota postuma: nel 2005 esisteva ancora MSNMessenger, ora usiamo Whatsapp, tra 10 anni?) con Roby e Yeti per decidere le strade da percorrere, cosa mettere nelle borse, chi porta cosa, dove e cosa visitare; il tempo passa ed il mio TL1000S poco alla volta torna quasi in forma e nell’ultima settimana il meccanico mi raddrizza il collettore di scarico, devo solo più sostituire la catena ma in questo dovrò attendere l’aiuto di Yeti.
Data la lontananza tra il sottoscritto e Yeti&Mary e Roby (Piemonte – Alta Lombardia) si opta per una loro partenza venerdì sera 12 agosto, cena a casa mia, sostituzione catena e partenza sabato 13 mattina presto in direzione Col di Tenda.

Arriva il venerdì dell’incontro, la truppa parte da Edolo verso le 18.30 ed arrivano per cena, tra risate e birre e la mattina successiva invece di partire alle 8.00 partiamo alle 9.20, a noi si unisce IlBiondo con il suo GSX750R che ci farà compagnia fino a Cannes; dopo appena 4km Roby mi si affianca: ho dimenticato il cellulare a casa tua…
Dietro front. Ripartiamo, autostrada Torino – Milano direzione Torino, tangenziale per poi lanciarsi sulla Torino – Savona, peccato che questa volta sono io a sbagliare strada e finiamo sulla Torino – Asti.
Nuovo dietro Front. Finalmente arriviamo a Fossano, dirigiamo verso il Col di Tenda, parecchio trafficato e poi verso Sospel dove ci fermiamo per pranzo.

Il morale della truppa è alto, il mio un po’ meno in quanto sono due mesi che non guido la moto e così fatico a tenere il passo degli altri, inoltre in rilascio a 4.000giri il TL fa dei sonori scoppi dalla marmitta destra. Dopo pranzo scendiamo dal Tenda e arriviamo a Nizza ed all’uscita di Cannes salutiamo il Biondo, continuando in direzione Montpellier che passiamo verso le 20 circa; dopo pochi minuti usciamo dall’autostrada alla ricerca di un posto per dormire ma non sappiamo che l’imprevisto è dietro l’angolo: su una statale nel mezzo della campagna la moto di Yeti di spegne e non ne vuole più sapere di accendersi ma siamo a poche centinaia di metri dal paese di Bouzigues, così Roby e Mary cercano posto in un campeggio ma niente, alberghi non ce ne sono, fortunatamente una gentilissima signora permette a Yeti di parcheggiare la moto nel garage di casa sua. Sono ormai le 21.30 e Roby ed io partiamo in direzione Balaruc per cercare un albergo ma sono tutti pieni e dopo un’ora abbondante torniamo da Yeti e Mary, abbiamo più di 700km sulle spalle e siamo esausti; mi siedo sul marciapiede mentre Roby e Mary provano il tutto per tutto alla ricerca di un posto per dormire, rimango li con uno Yeti sconsolato e dispiaciuto, appoggio la testa sulla borsa da serbatoio e mi addormento. I due ritornano verso le 23.30, niente da fare, non ci resta che dormire sul marciapiede; è la prima volta nella mia vita che dormo en plein air e non mi sento per nulla sicuro, metto portafoglio, cellulare e macchina fotografica in tasca e provo a tenere sempre un occhio aperto ma dopo pochi istanti, complice il caldo che sale dall’asfalto, cado in un sonno profondissimo.

Durante la notte arrivano umidità e freddo e le macchine ci passano a pochi metri ma nessuno ci rompe le scatole, passa la Gendarmerie ma vede le moto parcheggiate capiscono e vanno via, così vengo svegliato dall’alba e dai primi raggi di sole e la prima cosa che penso è che ce l’abbiamo fatta…

Andiamo al bar dove un thè caldo mi riattiva lo stomaco e un paio di dozzine di croissant mi fanno ritrovare il buon umore; nel frattempo Yeti toglie la batteria dalla mia moto e la installa sulla sua e così il suo TL1000R riprende vita! Siamo tutti più sereni in quanto sappiamo che è la batteria e non il regolatore di tensione, il problema sta nel fatto che ormai è domenica e le concessionarie di Montpellier sono chiuse e lo saranno anche lunedì dato che è Ferragosto.

Troviamo un albergo a Balaruc-Les-Bains, non è male, le stanze emanano soave odore di treno interregionale Torino-Milano la mattina alle 6.30 però è sempre meglio che dormire sul marciapiede no?!
Ci sistemiamo, scarichiamo i bagagli dopo di che andiamo in spiaggia dove però c’è un vento freddo e un tizio con un Labrador bellissimo.

Il ristorante per la cena lo sceglie la Mary, se ne pentirà quasi subito in quanto è un ristorante troppo chic mentre noi ci presentiamo in costume da bagno a fiorelloni Hawayani e i camerieri ci guardano con la puzza sotto il naso. Nascono frasi celebri epiche quali passami il casco che me ne vado oppure adesso finiamo il pane e poi ce ne andiamo e ma il ristorante l’hai scelto tu Mary: che risate! Poi tutti a nanna…

E’ ormai lunedì 15 agosto, meglio conosciuto come Ferragosto, così decidiamo di andare in spiaggia a Setè, troviamo una spiaggia bellissima, semi-deserta, l’acqua è gelida ma il sole è caldo e le francesi sono amanti della tetta libera per cui la giornata passa bene e la cena in una pizzeria chiudono alla grande una bella giornata

Martedì sveglia presto, facciamo le borse mentre Yeti e Mary partono con la mia moto verso il concessionario Suzuki di Montpellier da dove tornano con una batteria nuova di pacca… partenza in direzione Pirenei!
Autostrada fino a Carcassone e poi iniziamo il vero viaggio in statale; inizialmente ci troviamo di fronte a un paesaggio verde ma brullo, roccioso e pianeggiante, poi poco alla volta le pianure lasciano spazio alle colline, pranziamo in un ristorantino che ha come musica di sottofondo Ramazzotti, Tiziano Ferro, Antonello Venditti e Umberto Tozzi…

Ripartiamo e dopo pochi km iniziano i Pirenei veri e propri, altopiani verdissimi e strade tutte curve, saliamo sul passo della Chioula ribattezzato passo della Ciula e dopo pochi km siamo ad Ax-Les-Thermes, cittadina situata nei Pirenei francesi, famosa per le sue acque termali come dice anche il nome stesso.

Ax-Les-Thermes

Troviamo alloggio in un alberghetto poco distante dal centro, giriamo a piedi la cittadina, una birra, poi mettiamo i piedi a mollo nella vasca termale posta nella piazza principale; cena vicino al Casinò, per me una buonissima insalata di di kiwi, olive, pomodori, prugne e poi nuovamente a rilassarci con i piedi nella vasca di acqua termale. Andorra è a pochi km e lo capiamo anche dal viavai di macchine che tornano dal piccolo stato.

Mercoledì mattina presto colazione e poi via verso Andorra, ci sono alcuni chilometri di macchine in coda, i prezzi apparentemente convenienti praticati nei negozi attirano migliaia di turisti, la benzina costa circa un euro ma Andorra è una vera delusione dal punto di vista turistico, caotica, trafficata, commerciale al massimo, scappiamo non prima di esserci persi Yeti ad un incrocio.

Appena usciti dalla dogana ci troviamo su una strada bella, ma che dico bella, bellissima, ma che dico bellissima, di più!!! Asfalto buono e paesaggi da favola, una bella sosta per svuotare i serbatoi e poi via nuovamente tra curve e panorami mozzafiato.

Nel primo pomeriggio, durante una sosta caffè, conosciamo due inglesi su Suzuki GSX1000R e GSX750R, scambiamo quattro chiacchiere, poi ci dirigiamo su un’altra strada bellissima, tutta curve – a dire il vero tutte le strade sui pirenei sono bellissime e tutte curve – che ci conduce, sotto una pioggerellina fastidiosa, al tunnel d’aragnouet – bielsa, fa un freddo cane e dopo poche decine di km siamo a Ainsa dove invece fa parecchio caldo.

Il cambiamento di clima ci mette ko ma fortunatamente troviamo un bell’alberghetto, pulito ed economico e una doccia calda mi rimette immediatamente in pista.
Usciamo e ci rechiamo all’ufficio del turismo per capire se c’è un buon ristorante nei dintorni; apparentemente la cittadina non sembra un granché, c’è una collina con qualche rudere ma nulla più. Ci consigliano di recarci nella plaza major dove sono presenti alcuni ristoranti e così facciamo; questa piazza è in cima alla collina e mentre la raggiungiamo ci accorgiamo poco alla volta che i ruderi sono invece una bellissima città medioevale fortificata con stradine da favola e abitazioni splendidamente conservate.

Non crediamo ai nostri occhi quando arriviamo alla plaza major, bellissima con vista sui pirenei dietro i quali il sole sta tramontando. Ci sono parecchi ristorantini e caffè ma sono perfettamente amalgamati con l’aria medioevale che si respira… ci sediamo ad un tavolo e ci strafoghiamo di paella e vinello locale 🙂
Il sole cala e le luci artificiali donano agli edifici un aspetto quasi fiabesco, dopo cena visitiamo le mura fortificate, grandi nuvoloni neri ci consigliano di rifugiarci in albergo e infatti dopo pochi minuti inizia a piovere;

Il mattino successivo, dopo un’abbondante colazione, ci infiliamo la tuta antipioggia e partiamo in direzione San Sebastian. Imbocchiamo una stradina di montagna strettissima, resa insidiosa dalla pioggia e dalla terra rossa che da quest’ultima viene trasportata sul nastro d’asfalto; la strada si arrampica sulla montagna in un serpentone di curve e controcurve con roccia da una parte e strapiombi dall’altra, in un panorama irreale, non una macchina, non una casa, veramente pochi segni di civiltà, fattorie qua e là e vacche libere di pascolare al punto che sono anche a lato strada: a dirla tutta me la faccio sotto quando una prova a tagliarmi la strada.

Ha smesso di piovere, attraversiamo un paese apparentemente disabitato, una signora attraversa la strada e ci saluta quindi disabitato non è, un cartello ci informa che il paese è privo di corrente elettrica, sembra impossibile che nel 2005 ci siano ancora paesi in cui l’unica fonte di luce è la candela o il focolare, mi chiedo come dev’essere vivere senza luce, senza tv, senza internet, senza radio. Affascinante.
La strada ora è in discesa e ci porta a fondo valle, costeggiamo le rive di un fiume; cartelli stradali indicano paesi vicini che sono raggiungibili solo su strade sterrate – argh – ad avere un bel BMW R1150GS Adventure chissà quanti posti fantastici potremmo ancora visitare. Raggiungiamo la strada principale e la seguiamo per alcune decine di km, ad un certo punto vedo un cartello con scritto Santiago ma non ci presto attenzione; poi vedo un po’ di gente con zaino a spalle.
Ci fermiamo per fare pipì e Roby mi dice che ha letto su un cartello che la strada sterrata che costeggia la principale è il Cammino di Santiago de Compostela; sono abbastanza emozionato in quanto il Cammino è una cosa che mi ha sempre attirato da matti, aiutato dal libro di Coehlo “Il Cammino di Santiago”, vorrei in un futuro percorrerlo a piedi non a scopi religiosi ma per il semplice piacere di camminare come facevano i viandanti secoli fa. Faccio qualche foto. Dopodichè ripartiamo verso il Passo Somport, la strada è larga e con curve larghe e a vista così ci lasciamo andare in qualche bella piega; scendendo dal passo ci troviamo davanti agli occhi montagne altissime nascoste da grosse nuvole bianche che creano un contrasto pittoresco, hanno qualcosa delle dolomiti che dopo qualche km si trasformano nelle strette vallate Valdostane.

I pirenei sono così, 10km ti sembra di essere sulle langhe del monferrato, 10km dopo credi di essere improvvisamente arrivato in svizzera, dopo altri 10km ti senti nel gran canyon e poi la curva dopo vieni catapultato in un panorama da Passo del Gran S.Bernardo.
Infatti a fondo valle le aspre montagne di trasformano in dolci colline, la strada è umida e il cielo grigio e c’è una folta vegetazione, mi sembra di percorrere la strada del Mountain all’Isola di Man, le case assomigliano molto nello stile a quelle che ho visto e rivisto nei video del TT; la fame è tanta e non appena arriviamo al primo paese degno di questo nome ci fermiamo e mettiamo qualcosa sotto i denti.

San Sebastian è ancora lontana e onde evitare di dormire nuovamente sul marciapiede decidiamo di metterci in autostrada per una 60ina di km; arriviamo verso le 15.30, la città abbraccia la baia della concha (Conchiglia per la sua forma), è piuttosto caotica ma i palazzi hanno bianche facciate armoniose e per la prima volta nella mia vita vedo l’oceano. Cerchiamo un albergo per dormire e subito capiamo che non siamo più sui Pirenei in quanto i prezzi sono lievitati; vabbè dai, abbiamo risparmiato la prima notte ora facciamo un po’ i signori no?!
Troviamo un albergo con vista sull’oceano a pochi metri dalla spiaggia, ci fanno pagare anche il garage ma va bene ugualmente, le camere sono pulitissime e abbiamo anche la musica in camera oltre che il condizionatore 🙂
Scarichiamo i bagagli e via verso un bel bagno nell’oceano!!! L’acqua è fredda e il vento pure, le condizioni meteo variano di quarto d’ora in quarto d’ora, un po’ fa sole un po’ è nuvoloso un po’ minaccia pioggia, ma va bene va bene va bene… va bene così!

Arriva l’ora di cenare, percorriamo a piedi tutta la baia, visitiamo un po’ la città e la cattedrale, ci sono numerosi artisti di strada molto bravi, le strade sono invase dai turisti e non troviamo un ristorante libero. Finalmente riusciamo a sederci in un ristorante davanti al palazzo delle esposizioni, ceniamo a base di calamari, bistecche di pecora e birra; dopo cena notiamo che la quantità di turisti è veramente esagerata e non capiamo il perchè.
Alcune strade sono chiuse e c’è polizia ovunque; dopo qualche minuto un botto assordante… ora è tutto chiaro!!! C’è uno spettacolo pirotecnico.
Sono stati i fuochi di artificio più belli che abbia mai visto, c’è gente ovunque, sul lungo mare non ci si muove e pure la spiaggia è invasa di gente. Finito lo spettacolo la gente defluisce poco alla volta verso il centro della città e noi possiamo vedere quanto sia spettacolare la marea sull’oceano; rispetto al pomeriggio la spiaggia è più ampia, il mare si è ritirato in alcuni punti anche di un centinaio di metri!!!
Roby ed io eravamo partiti con l’intenzione di spedire un po’ di cartoline ma ci scordiamo di comprarle e andiamo a dormire.

Al mattino… piove. Ci infiliamo l’abbigliamento antipioggia e ci mettiamo in autostrada con l’intenzione di percorre più chilometri possibile verso casa; una leggera pioggia ci accompagna per tutto il tragitto, un cartello ci indica che stiamo transitando nella zona di Lourdes, facciamo parecchia strada in compagnia di una coppia di francesi su vecchio GSX750F, dai quali ci separiamo ad un autogrill dedicato al Tour de France; poco prima di Tolosa usciamo dall’autostrada e percorriamo una sessantina di km di statale, il paesaggio ricorda ora le colline toscane, la strada ci invita a piegare. Rientriamo in autostrada e nel tardo pomeriggio siamo a Montpellier e con la scusa che dovevo togliermi la roba antipioggia Yeti decide di sbagliare strada (HiHiHi), siamo alla ricerca di un albergo F1 oppure un Campanile (catene di hotel dai prezzi ragionevoli) ma entrambi sono pieni.

Ripieghiamo su un albergo li vicino, l’aspetto non è dei più belli e subito Roby rende pubblica la sua idea non possiamo cercare qualcos’altro?
Siccome abbiamo il culo pesante e siamo comodi – sempre parole del Roby – optiamo per trascorrere l’ultima notte lì, per la felicità del TrendyRoby…

Non appena apriamo la porta ci troviamo davanti uno spettacolo da Trainspotting, tende strappate, muri macchiati, gabinetto in condizioni igentiche alquanto precarie; però c’è la televisione con i canali porno!!!

Roby mi avverte ti proibisco di camminare scalzo poi si accorge che il suo letto ha un paio di optional, un paio di sgommatine nelle coperte… minchia Roby come sei schizzinoso!!!
Yeti ed io a questo punto iniziamo a tirarlo per il culo
– ehi Yeti digli cosa c’era in giardino…
– no Zio! Roby si impressiona e poi non dorme più…
– dai ma sei proprio un bastardo… diglielo!
– nono non me la sento diglielo tu, era meglio se stavi zitto…

…e intanto Roby fa muffa su muffa…
– cosa c’era in giardino??? Siringhe??? Preservativi usati??? Cadaveri???”
– di più!!! Di più!!! Roby è meglio che non ti diciamo nulla…

E poi Roby aggiunge…
– dai zietto dimmelo… non sono uno che si impressiona… Dai dimmelo!
Dopo essere andati avanti per un’ora abbondante decido di sparare una delle mie cazzate:
– c’era un lucchetto da moto tagliato e un blocchetto di accensione forzato…
Roby sbianca…

Io dormo sulla moto… tanto è più pulita della stanza che abbiamo!!!

la degna conclusione del roby

Yeti ed io ci devastiamo dalle risate, la Mary ci cazzia giustamente, poi decidiamo di confessare che è tutta una palla. Dai Roby… non fare il permaloso!!! 🙂
Ceniamo in una pizzeria a Palavas-les-Flots, la pizza non è male ma il servizio lascia un po’ a desiderare e il posto è veramente triste, sembra una Rimini dei poveri, così dopo cena ci rechiamo nel pollaio… ehm… in albergo.

La mattina successiva colazione rumorosa – chi ha orecchie per intendere – e poi via in autostrada verso Gap dove pranziamo a base di bruschette; casa mia è ormai a poche centinaia di km e non appena passiamo il Monginevro la Sacra di S.Michele mi fa sentire quasi a casa…

Peccato che su Torino ci sia un cielo nero che più nero non si può. I miei soci si intutano come palombari io sono vicino a casa anche se prendo un po’ di pioggia non patisco… mai idea fu più sbagliata!!! Poco dopo inizia un diluvio pazzesco, al casello perdiamo Yeti, Roby ed io ci mettiamo in tangenziale sotto una pioggia torrenziale ed appena entrati sulla Torino – Milano ce la vediamo veramente brutta sorpassando un camper che ci inonda letteralmente: quest’ultimo entra in una pozzanghera e ci butta addosso una quantità di acqua paurosa, sembra che invece di acqua ci arrivino addosso cubetti di ghiaccio. Per alcuni secondi non vedo nulla ma riusciamo ad uscire incolumi. Piove veramente da paura, mi metto a 60km/h ma in autostrada ci sono pozzangheroni enormi.
Sono piuttosto preoccupato perchè è veramente dura restare in piedi e poi Yeti dove sarà? Usciamo dall’autostrada e dopo pochi km siamo a casa mia; dopo pochi minuti arriva Yeti e Mary. Uff… respiro di sollievo, ci togliamo tutto il toglibile e dopo esserci cambiati andiamo in pizzeria dove ci raggiunge anche il Biondo. Tutto bene quel che finisce bene 🙂
Il giorno successivo, verso le 10.30 Yeti/Mary e Roby partono sotto una pioggia leggera. Li guardo partire, la vacanza è finita, è stata una settimana mooolto intensa e piena di emozioni, il mio contakm segna 3050.7km, i miei compagni di viaggio sono stati fantastici e i posti visitati stupendi…

…grazie mille ragazzi!!! CiAo