INTRO
1° GIORNO – DA ZERO A 250W
2° GIORNO – SULLE SPECIALI DI ENDURO
3° GIORNO – MONTI PELATI
CONCLUSIONI
MINIRECENSIONE SDURO FULLSEVEN 7.0
FOTO STATICHE

INTRO

Sono rimasto parecchio stupito quando Giorgio di LolloBike mi ha proposto una settimana di test di una e-bike, o meglio di una e-MTB, perchè ho sempre provato sentimenti contrastanti per queste strane biciclette:
se da un lato penso che siano un modo intelligente per avvicinare tante persone al mondo della bicicletta o per farle tornare senza l’obbligo di un allenamento costante, dall’altro ho ancora ben impresso il ricordo di me stesso che fatico come un disperato sui tornanti dello Stelvio ed improvvisamente vengo affiancato da una signora sui 60 che mi saluta sorridendo, apparentemente senza fare fatica alcuna: era in sella ad una e-MTB blu e gialla. Devo confessare che un po’ di invidia l’ho provata.
Così pochi istanti dopo la proposta di Giorgio ho pensato …perchè no… ed è giusto ampliare i propri orizzonti e vedere com’è andare in giro in bici con l’aiutino elettrico.

La Xduro AllMtn 3.0 sulla carta

Così qualche giorno prima di ricevere la bicicletta in questione ho iniziato a leggere la scheda tecnica sul sito ufficiale HaiBike e mi è parsa un gran bel trattore da all-mountain, e ci sono alcuni particolari che mi incuriosiscono particolarmente e non vedo l’ora di provare:

– partiamo dall’escursione 160 ant. e 150mm post. che sono esattamente +40mm rispetto alla mia attuale MTB full
– freni sono dei TRP da 203 ant. e 180mm post. dei quali sono curioso di capire se sono meglio o peggio degli XT di Shimano tenendo presente che nel caso della Xduro ci sono una dozzina di chili in più da frenare rispetto ad una MTB muscolare
– pneumatici 27.5×2.8 quindi plus, formato che ho già provato ed apprezzato ma che in questo caso sono abbinati all’interessantissimo sistema ProCore di Schwalbe montato direttamente da LolloBike
– angolo sella di 75° quindi assai verticale che dovrebbe garantire una buona motricità anche sulle salite tecniche abbinato ad un piuttosto rilassato angolo di sterzo 66° per un grande divertimento in discesa

Premessa

Solitamente i test sono svolti da giornalisti molto bravi ed allenati, a volte anche da ex-campioni e vorrei poter dire di essere anch’io uno di loro ma – ahimè – mi ritengo molto più vicino al classico utente medio e neanche lontanamente paragonabile ad un campione anche solo regionale.
Però c’è del buono in tutto ciò: il campione ragiona da campione e guida da campione portando bicicletta e componenti a limiti inarrivabili per il 99% dei potenziali acquirenti ma spesso non tenendo conto di molto particolari importanti per un utilizzo amatoriale/ricreativo. Ecco. Questo test è diretto a quest’ultima fascia di utenza. Buona lettura… 😉

DA ZERO a 250W | Giorno #1

Prima di salire in sella a questa HaiBike avevo provato solo un altro paio di e-MTB e con entrambe praticamente avevo fatto solamente il giro del piazzale. Quindi andiamo a scoprire com’è guidare uno spremiagrumi perchè è così che definivo – amichevolmente – la Haibike del Muz 😀

Al momento della consegna insieme a Giorgio di Lollo Bike che ha gentilmente messo a disposizione una XDuro ed una SDuro

Il primo giorno di test ho deciso di girare su percorsi a me noti perchè non conosco la bicicletta e neanche il motore, così dopo aver sistemato sella e leve, aver gonfiato un po’ il mono e gli pneumatici sono partito in compagnia di Tim in sella alla Sduro, anche lui alla sua prima esperienza su una e-MTB.

Inizio in Cava’s su tratti conosciuti per capire com’è fatta la bici e come si comporta e successivamente ci siamo spostati sui sentieri della collina di Villareggia per mettere queste bici alla prova su sentieri un po’ più lunghi e tecnici per un totale di 41km e 796m+

Strava: www.strava.com/activities/2191448524

Ecco le prime impressioni a caldo…

IN SALITA

Per quanto riguarda il motore Bosch Performance sono presenti 4 livelli di assistenza e queste sono state le sensazioni:

ECO: è l’assistenza base, aiuta ma non troppo. Finchè la salita è blanda e pulita tutto ok ma se è tosta, ripida e scassata si arriva in cima con un po’ di fiato corto ma non a livello di infarto. E’ come pedalare con un buon livello di allenamento ed a pelle mi è sembrato di guidare la mia MTB tradizione a fine stagione, con 5.000km e 80.000m+ nelle gambe
TOUR: la spinta del motore inizia a farsi sentire e permette di arrivare in cima a salite anche notevoli con il respiro leggermente affannato.
e-MTB: qua inizia la magia. Salite toste e scassate non sono un problema, sembra che ci sia una mano da dietro che ti spinge verso la cima. Il respiro è praticamente regolare. E’ come spararsi 15 litri di EPO in vena senza effetti collaterali. Un sogno!
TURBO: esagerato. Trasformarsi improvvisamente in Nino Schurter e poter fare salite al 20% a 23km/h con uno sforzo minimo.

Ovviamente al crescere dell’aiutino elettrico diminuisce l’autonomia della batteria ed è una cosa di cui tener presente, perchè una volta finita la magia, pedalare una bici da 25kg è problematico soprattutto in salita. Per il giro di oggi ho usato al 90% la modalità ECO e per il restante 9.9% l’e-MTB. In TURBO ho fatto giusto un centinaio di metri di salita per vedere come andava.

Sduro vs. Xduro

Il cambio è SRAM NX con cassetta 11 velocità 11-42 e per quanto non sia un amante dei cambi americani devo dire che si è comportato bene nonostante sia la serie base; la corona è una 16 denti che per via di demoltiplicazioni interne del motore Bosch corrisponde ad un 40 denti effettivi: ecco che secondo me un rapporto 40-42 su una MTB per quanto elettrica essa sia è un azzardo perchè la rapportatura è troppo lunga. Con una cassetta SRAM 10-50 il motore potrebbe spingere meno sfruttando di più la propulsione umana. Potrebbe essere un up-grade da valutare vista la poca spesa.

Per quanto riguarda la ciclistica questa Xduro ha una trazione incredibile su qualsiasi tipo di fondo che oserei definire addirittura pazzesca sui fondi smossi e scassati: il tubo sella piuttosto verticale aiuta di sicuro a mantere l’avantreno a terra mentre al retrotreno ritengo che l’enorme trazione sia data dai pneumatici da 2.8 pollici con l’aggiunta del ProCore di Schwalbe che mi ha permesso di tenere una pressione di 1.2bar.

IN DISCESA

Sulla carta questa Xduro AllMtn prometteva di essere uno schiacciasassi ed effettivamente tra i 66° di angolo di sterzo, le sospensioni da 160/150mm, il telescopico ed i pneumatici ciccioni ho trovato grande sicurezza fin da subito; la notevole trazione in salita si trasforma in fiducia in discesa, anche in quelle molto ripide dove la bici è assai sicura. Personalmente ho sempre preferito moto e bici poco maneggevoli e molto stabili perchè posso fidarmi a buttarle in curva e nello scassato: insomma mi piacciono le bici piuttosto gnucche e questa Haibike lo è, non brilla certo come maneggevolezza ma per l’utente medio questo è un vantaggio, secondo me.

I freni TRP non mi hanno mai creato problemi anche se va detto che discese lunghe non ne abbiamo affrontate quest’oggi. Sono modulabili e piuttosto potenti, non hanno mai allungato la corsa o perso in potenza. Al momento li posso promuovere ma vedremo meglio nei prossimi giorni.

Le sospensioni sono Rockshox Yari all’anteriore e Deluxe R al posteriore, non i top di gamma della casa americana e potrebbero far storcere il naso ai palati più raffinati ma, a fronte di un SAG corretto per il proprio peso, lavorano bene copiando tutto e non ho mai raggiunto il fondo corsa.

In curva la Xduro ha un comportamento rassicurante ed è ben piantata su questi gommoni da 2.8 pollici. Mi ha fatto divertire alquanto si sentieri tirati a lucido della collina.

Tutto ok quindi? Dal punto di vista del comportamento dinamico assolutamente si ma sono rimasto un po’ scottato dall’autonomia perchè dopo poco meno di 800 metri di dislivello il display ha annunciato che la batteria aveva dato tutto ciò che c’era e così per gli ultimi 5 chilometri questa e-MTB è tornata ad essere una muscolare che però pesa il doppio rispetto ad una normale MTB! Fortunatamente era tutta pianura. C’è da dire che la bici in questione ha poco più di 250km per cui la batteria non è ancora a regime e che le gomme plus hanno tanta trazione ma anche tanto attrito; inoltre una volta rientrato a casa ho letto su vari forum che la mia teoria consumare meno batteria – rapporti agili e cadenza medio alta – in realtà con i motori Bosch può avere un effetto contrario, ossia far consumare di più. Domani cambierò strategia e verificherò nuovamente l’autonomia.

Foto di Timothy Serra

SULLE P.S. di ENDURO | Giorno #2

Per il secondo giorno di test sono andato a colpo sicuro sulle fantastiche prove speciali delle Rive Rosse, che secondo Red Bull è nella top 5 delle location in cui andare in MTB in Piemonte; quest’oggi a farmi compagnia c’è Sergino in sella alla Sduro FullSeven LT, della quale scriverò una mini-recensione a parte.
Il dubbio del giorno riguarda la durata della batteria: riusciremo a completare il giro di oggi?

Benvenuti alle Rive Rosse
Si inizia con l’impegnativa salita alla Madonna degli Angeli

Dopo essere rimasto a piedi mi è parso evidente è che guidare una e-MTB in pianura è un conto ma per fare tanta salita (e dislivello) occorre capire il funzionamento di questo motore e parlando con Lollo Bike le cose sono state subito più chiare. Mixando le sue nozioni con quelle trovate sul sito Bosch ho provato a capire meglio:

ECO +50% di potenza rispetto alla potenza che riescono a sviluppare le mie gambe.
Es. se pedalando produco 120W il motore me ne aggiunge 60 per un totale di 180W fino ad un massimo di 250W. Quindi se produco 230W il motore sopperirà per i mancanti 20 e non di più.
– Stesso discorso per le modalità TOUR, e-MTB e TURBO che garantiscono livelli di supporto relativamente del 110, 170 e 260%
– Il sistema di pedalata assistita si disattiva a 25km/h oppure sopra le 120 pedalate/minuto ed ha la resa massima a cadenze tra 60 e 75

Quindi per la giornata di oggi utilizzerò solamente la modalità ECO, cercando di pedalare agile ma non troppo e cercando di mantenere in salita all’incirca le velocità che terrei con la mia MTB ma faticando meno. Ci saranno miglioramenti sui consumi della batteria? Vedremo…

IN SALITA

Il giro prevede alcune salite abbastanza impegnative come lunghezza e pendenza ed ha con un dislivello complessivo di 1200/1300m+ quindi come ho scritto poco sopra, per tutto il giorno pedalerò soprattutto in modalità ECO se non in alcuni strappi particolarmente impegnativi sui quali passerò alla TOUR ed alla e-MTB.

Ho portato con me il cardiofrequenzimetro per capire quanto sto faticando e quanto effettivamente si sente la differenza tra le varie modalità, non è ovviamente una prova scientifica ma serve per capire

Occorre trovare la giusta pressione per il proprio peso e stile di guida ma poi si può stare certi che il divertimento non mancherà!

I primi esperimenti li ho fatti sulla salita iniziale alla Madonna degli Angeli, dove Strava indica pendenze tra il 10 ed il 18% e passando dalla modalità ECO alla TOUR i battiti cardiaci scendono del 10-15% ossia da 155 a 140bmp circa, che non è poco a livello di sensazione di fatica; passando da TOUR a e-MTB c’era un’ulteriore discesa di 5/10bmp. Quindi il motore aiuta eccome.
Solo pedalando sui tratti più ripidi in ECO il livello di sensazione di fatica sulle gambe non sembra essere molto diverso da una MTB tradizionale ma a tutti gli effetti i battiti restano più bassi e con essi anche i consumi.
Sui terreni friabili o nei tratti di radici sporgenti tipici di questa zona la trazione delle gomme plus è notevole ed in particolare sulle radici il sistema ProCore assorbe tutto, sembra quasi che lo pneumatico avvolga l’asperità e nonostante le pressioni di esercizio piuttosto basse, non ho sentito la gomma schiacciarsi sul cerchio.

A livello di guidabilità l’avantreno si è confermato ben piantato a terra e se ben compensato con il peso, non tende ad alleggerirsi neanche sugli spunti più ripidi.
In un paio di tratti non pedalabili – per noi – abbiamo dovuto utilizzare la funzione WALK, attivabile da display, che permette di camminare in salita senza dover spingere 25kg di bicicletta: semplice, efficiente e comoda.

IN DISCESA

Sono venuto alle Rive Rosse perchè le discese sono veramente belle e vorrei approfittare dell’aiutino elettrico per fare tutti i miei sentieri preferiti in uno solo giorno. Tra l’altro i sentieri sono stati puliti e sistemati a puntino in vista della gara 4Enduro che si terrà domenica, complimenti ai ragazzi di RRTB per l’impegno!

Dopo la salita alla chiesetta iniziano le discese
Discesa dei pini
Il roccione sul sentiero M12

Per chi è pratico della zona oggi abbiamo percorso le seguenti discese:

– dei pini + M12
– dei salti con le nuove varianti della gara 2019
– la Pignola
– il 124 anche detto Vergagno
– l’M33
– Moia – Carascè
– il Galletto

Strava: www.strava.com/activities/2195420373
La zona delle Rive è un ottimo banco di prova per vedere se questa Xduro AllMtn è veramente una all-mountain come il nome promette… ma anticipo già che la risposta è affermativa! 🙂

La discesa dei salti, che una volta si chiamava PS4, che ora diventata la PS3 ed è stata rinominata supervulcano. La sostanza non cambia: è sempre spettacolare

Le sensazioni di controllo e stabilità provate durante il giro del primo giorno sono confermate e se possibile ulteriormente amplificate; entrambi i modelli ci hanno fatto divertire come bambini infondendoci sicurezza, in particolare sulla speciale Moia – Carascè che abbiamo percorso per la prima volta e che presenta parecchi punti decisamente tecnici.

Sul 124 abbiamo preferito divertirci ed infatti questa è l’unica foto, fatta sul tratto finale. Guarda caso…
Sulla partenza dell’M33
Fondo sdrucciolevole misto sasso sull’M33

Sospensioni e geometria sono a punto ma l’impressione è che la ciliegina sulla torta la aggiungano i pneumatici larghi che tengono su tutti i terreni. Non c’è altro da aggiungere!

Moia – Carascè
Chiudiamo la giornata al Galletto, molto battuto da ragazzi che stanno provando in vista della gara di domenica prossima
Le Rive Rosse sono sempre un posto stupendo, sentieri fantastici e panorami mozzafiato

Queste lunghe discese mi hanno permesso di apprezzare anche l’impianto frenante Tektro G-Spec Trail S che non è mai andato in crisi nel rallentare il quintale abbondante di bici e sottoscritto: promossi.
Anche se rallenta bene la Xduro è una bici che invita a mollare i freni sapendo che si mangerà buona parte delle asperità incontrate sul percorso, permettendo divertimento e una guida quasi spensierata.

E LA BATTERIA?

Memore dell’uscita di ieri, dei consigli di Giorgio e di ciò che consiglia Bosch ho pedalato quasi sempre in ECO con una cadenza media, sfruttando molto il cambio. Risultato?

Xduro:
34km e 1300m+ | 3 tacche consumate su 5 | il sottoscritto pesa 87kg + attrezzatura fotografica a spalle
Sduro:
34km e 1300m+ | 2 tacche consumate su 5 | Sergio pesa 65kg

Probabilmente con la Xduro sarei riuscito a fare almeno 1.500 metri di dislivello mentre Sergio con la Sduro si sarebbe avvicinato ai 1.700 e tutto ciò conferma che usando una e-MTB in modo ragionato si possono fare dislivelli importanti.
E’ certo che abbiamo faticato in salita perchè la modalità ECO aiuta per un 50% – che già non è poco – però a fine giro ci sentivamo nelle gambe la fatica di 800/900m+ che sono all’incirca il 50% in meno.
I conti tornano: il 50% ce l’ha regalato la batteria…

Se proprio devo cercare dei difetti alla Xduro: le manopole sembrano fatte di granito e trasmettono un sacco le asperità del terreno alle mani e la sella che idealmente è dello stesso materiale roccioso delle manopole. Forse sono io che sono abituato bene con le manopole RMS – rigorosamente in spugna – e con una SelleSMP TRK, ma a volte basta pochissimo per migliorare la comodità ed il piacere di guida…

E IL GIORNO DOPO?

Bici elettrica sì… ma il giorno successivo le gambe hanno accusato gli sforzi e sopratutto braccia e spalle erano un po’ indolenzite dalla guida di forza imposta dalla geometria. C’è anche da dire che abbiamo percorso quasi tutte le PS della gara di qualche anno fa e quindi un po’ di stanchezza ci sta.
Ho dovuto però ricredermi: fino a pochi giorni fa – con un po’ di sufficienza – ho pensavo che le e-bike fossero bici per gente poco allenata a cui piace vincere facile. Invece se usate con criterio sono mezzi allenanti ed allo stesso tempo divertenti che permettono di ampliare i propri giri.

MONTI PELATI | Giorno #3

Ultimo giorno di test, nuova meta: pistino teste matte e Monti Pelati. E’ un percorso completamente nuovo, di cui ho preso la traccia da Wikiloc quindi andiamo un po’ alla cieca.

Strava: www.strava.com/activities/2205088723

Alcune salite di questo giro erano impegnative a livello di pendenza oltre al fatto che le piogge degli ultimi due giorni le hanno rese viscide e quindi qualcuna l’abbiamo fatta a spinta con l’aiuto della funzione WALK.

Fondo in sasso umido con pendenza notevole. In questo caso la modalità TOUR o nei casi estremi e-MTB può fare comodo
Nei tratti più impervi e viscidi sfruttiamo il WALK

Al bosco si alternano a lunghe salite su asfalto che percorriamo in ECO finchè arriviamo all’imbocco del pistino Teste Matte dove, ancora una volta, i 160-150mm delle sospensioni e le quote rilassate della ciclistica si digeriscono tutto.

Xduro
Sduro

Dal terreno compatto siamo passati allo smosso dei Monti Pelati e personalmente ritengo che su questo fondo siano gli pneumatici plus a fare la differenza.

Torre Cives
Benvenuti ai Monti Pelati
La Sduro ha consumato 2 tacche per 36km e 1037m+
La Xduro una tacca in più ma con sopra +25kg del sottoscritto

CONCLUSIONI

Dopo una cinque giorni è giunto il momento di restituire le Haibike a LolloBike e trarre le mio personalissime conclusioni. Devo ammettere che fino a pochi giorni prima del test avevo una visione distorta e qualunquistica delle e-bike ed in particolare delle e-MTB…

…comodo pedalare con la e-bike, tanto ti porta su il motore e tu non fatichi…


In questi giorni mi pare di aver capito che non è proprio così. La e-bike può aiutare a sopperire al poco allenamento ma non è la panacea di tutti i mali e soprattutto è un oggetto che va capito e compreso MOLTO BENE affinchè possa dare i risultati migliori. Per intenderci non è che saliamo su una e-MTB, selezioniamo TURBO dal display e scaliamo una montagna! Proprio no ed è importante capirlo onde evitare di rimanere pesantemente scottati. Ma a chi sono consigliate queste e-BIKE?

Non riuscite a fare 3/4 uscite settimanali per allenarvi?
La e-MTB può aiutarvi a raddoppiare o – forse – triplicare il dislivello in salita, ampliando i vostri orizzonti ma non immaginate di passare da 300 a 1.500m+ perchè per fare simili dislivelli occorre pedalare con l’assistenza minima, facendo comunque una bella fatica.

Riuscite ad allenarvi con costanza. Perchè usare una e-MTB?
Io stesso mi chiedevo il perchè e penso di averlo identificato nel fatto che le e-BIKE regalano soddisfazioni sulle salite più tecniche, permettendo di arrivare in cima più riposati a tutto vantaggio del divertimento – e della sicurezza – in discesa!

E’ inoltre FONDAMENTALE capire che se non pedaliamo il motore non ci aiuta:
una e-bike non è una moto e quindi un minimo di sforzo bisogna farlo, sarà poi il motore ad integrare il nostro sforzo con il suo aiuto che varierà a seconda della modalità scelta.
Occorre imparare e scegliere la modalità in base al giro: per il giro veloce dopolavoro sulle colline dietro a casa possiamo anche usare la modalità TURBO e sentirci Nino Schurter per un’oretta ma se vogliamo fare giri molto lunghi e con tanto dislivello, occorre che la batteria duri.
LA BATTERIA
Quindi dovremo pedalare a buon ritmo – e di conseguenza avere un allenamento adeguato – in modalità ECO per le salite più masticabili in modo da preservare la batteria e passare a TOUR o e-MTB solo per i tratti più impestati.
Un fattore da non trascurare è che al variare del peso del ciclista varia proporzionalmente la durata della batteria come abbiamo potuto verificare noi stessi a fine giro!
LA TRASMISSIONE
Occorre inoltre usare il cambio come se fosse quello di una normale MTB quindi rapporti agili in salita e lunghi nei tratti pianeggianti.
LA PEDALATA
Come consigliato da Bosch è meglio tenere una cadenza tra le 60 e le 75 pedalate minuto per avere la migliore resa evitando di usare rapporti sbagliati.

Avendo ben presente tutto ciò la e-MTB può essere veramente un oggetto che può affiancare una MTB tradizionale, offrendo molti aspetti piacevoli a fronte di pochi aspetti negativi. A voi la scelta… 😉

P.S.: sensazioni ed opinioni sono del tutto personali e soprattutto sono emerse dopo soli 3 giorni di bike-test. Se qualche utilizzatore di e-MTB più esperto di me non fosse d’accordo può gentilmente utilizzare il modulo qua sotto per far sapere la propria opinione: potremmo imparare tutti qualcosa di nuovo. Grazie 🙂

HAIBIKE SDURO FullSeven LT 7.0

In parallelo al test della Xduro è stato provata anche la Sduro LT (Long Travel), una full dall’escursione generosa di 150mm anteriore e posteriore. Sulla carta è una e-MTB un gradino inferiore alla Xduro per allestimento (sospensioni e freni) ma con lo stesso motore Bosch.
Essendo una misura M non ho potuto testarla personalmente ma insieme a Timothy e Sergio abbiamo percorso gli stessi identici sentieri e non mi sono sembrati ne più lenti ne più impacciati del sottoscritto, tra l’altro non hanno lamentato carenze nel pacchetto sospensioni e freni; questi ultimi erano solo leggermente rumorosi. Vale quindi la pena spendere 400€ in più per la Xduro?
Dipende quanto conta per voi avere una forcella Rockshox al posto della Suntour e i freni Tektro Trail oltre al fatto che in ottica rivendibilità la Xduro potrebbe essere più appetibile in futuro. Ma a livello di guida il +1° di angolo di sterzo ed i +10mm non pare siano così importanti per un utente medio come noi. Anche in questo caso: a voi la scelta…

FOTO STATICHE

XDURO AllMtn 3.0
RockShox Yari RC
Motore: Bosch Performance CX – 250W – 75Nm
Ammortizzatore: RockShox Deluxe RT
Maxxis Minion DHR II – 27.5″ x 2.8″ – con Schwalbe ProCore (non di serie)
TRP G-Spec Trail S – 203mm ant. – 180mm post.
SDURO FullSeven LT 7.0
Stesso motore della Xduro: Bosch Performance CX – 250W – 75Nm
Diverso ammortizzatore: RockShox Monarch RT
SR Suntour Aion 35
Tektro Orion – 203mm ant. – 180mm post.