“Uno dei 5 più bei singletrack delle Alpi”

Ride

Così scriveva la rivista svizzera “Ride” in un suo numero del 2014. L’Invergneux era nei miei “buoni propositi 2017” fin da dicembre scorso quando lassù c’erano metri di neve. Quando farlo era un’incognita ma la sorte ha voluto che sia Sergio che io volessimo salire ed alla fine…

I buoni propositi ciclistici 2017 sono attaccati alla porta d’ingresso da gennaio. Nel frattempo sono cambiate un po’ di cose e arrivate un po’ di persone. Per il momento sono a puntino con tutti. Tranne uno… il sesto. E sono contento di aver sgarrato 
🙂
Saluggia – Ore 5.30 – La colazione dei campioni
Ceci e cipolle. Proteine la mattina presto. Un casino di gente che sogghigna quando lo racconto, come diceva Dan Peterson: per me n°1 
😀
In autostrada sulla Kia Carnival di Speedy. Una macchina che mai avrei valutato: ci stanno tre bici dentro e ci sono ancora 4 posti disponibili. Speedy è “nuovo” per me e mi preoccupa: corre in MTB e in CX e… vince. Mescolare cavalli di razza (lui) e ronzini (io) è rischioso. Vedremo…
Eccoci finalmente a Cogne, che è sempre un posto stupendo, qua il prato di S. Orso dove da piccolo facevo volare l’acquilone. Alle mie spalle la miniera dove salii la prima volta a 4 anni. Laggiù c’è il GranParadiso… respiro aria di tempi passati
A Lillaz iniziamo a salire su asfalto ma in ombra. La pendenza non scherza ma il paesaggio ripaga. E’ chiaro che i cavalli da corsa sono un altro pianeta: Salvatore sale esattamente al doppio della nostra velocità. E mi pare che noi (Sergio ed io) si salga già piuttosto bene…
All’ombra dei pini si suda ma sempre meglio sudare all’ombra che al sole… 😛
In questo tratto, non so perchè, il ginocchio destro mi fa piuttosto male. Fastidio che sparirà dopo qualche chilometro…
Il nostro obiettivo è salire lassù dove si vedono le nuvole e poi ancora oltre. In pratica dobbiamo “circumnavigare” il monte Creya (quello della miniera Colonna) passando appunto per il Col Invergneux…
Panoramicamente è un posto che merita veramente. Anche “biciclisticamente”… pedalabile ma come pendenza non scherza. Ma comunque godibile
Sergio e Salvatore sono due puntini in basso a sinistra. In centro sotto ai cavi elettrici si intravvedono i tornanti che ci porteranno al pianoro prima dell’ultimo strappo…
Il Col Invergneux è quella sella in ombra in alto a dx. Qua stiamo ancora salendo sulla sterrata
Ecco il lungo traverso che ci attende, sarà poco pedalabile e con tanta spinta… l’ultima fatica prima di goderci la cima 🙂
Pusa Sergionio!!! Pusa…
Ultimo tratto a spinta tra gli sfasciumi, c’è ancora un po’ di neve. Il colle è lassù. Manca poco…
Serginio è al suo 4° Invergneux. Un po’ come quegli sherpa che salgono 20 volte l’Everest eppure continuano imperterriti a ripetere l’impresa… 😛
Poco prima di iniziare la discesa sul versante opposto. Neve e laghi… ed un sentiero che sembra incredibile. E così sarà. Bello. Scorrevole nel primo tratto. Più tecnico nel secondo. Una goduria…
La Grivola sullo sfondo
Prendendo un sasso aguzzo taglio la camera. Camera nuova e via… ma sostituita in pieno sole.
Arrivati a Gimmillan deviamo per andare a fare il sentiero 3A. Eccoci in attesa di Speedy che s’è dimenticato gli Oakley durante l’attesa per la mia foratura. Sergio ed io ci rilassiamo su questa panchina all’ombra di pini 🙂
La successiva discesa è molto bella ma un legnetto mi buca la camera appena sostituita. Dal bosco un eco “…ma di nuovo?” è Speedy, pure lui ha le camere ma non buca mai. E non concepisce che lo facciano gli altri 😛
Toppe. Colla. In 10 minuti si riparte
Cogne. Tour ultimato. Mettiamo le gambe nell’acqua della fontana. La chiamano crioterapia.
Anche il giro è stato bellissimo anche se le forature mi hanno un po’ rotto le palle. La discesa merita ogni singola goccia sudata in salita…
Birrone finale in piazza a Cogne