Meglio una bici leggera, prestazionale ma probabilmente scomoda oppure una bicicletta più “umana” e comoda che permetta di fare tanti chilometri in scioltezza?

il dilemma del ciclista amatoriale –

E’ la stessa domanda che mi sono posto personalmente nel momento in cui ho deciso di comprare una bici da strada e la risposta è stata abbastanza chiara nel momento in cui ho preferito puntare ad un modello da strada – non da corsa -trovando nella Canyon Endurace AL 6.0 m.y. 2018, il giusto compromesso per il mio modo di intendere la bicicletta: no geometrie spaccaschiena, delicati cerchi in carbonio e montaggi al top – che non credo di meritarmi – preferendo una posizione in sella più rilassata e componentistica robusta ed affidabile. Una delle lacune maggiori del montaggio di fabbrica era la sella di serie per la quale vale lo stesso discorso di cui sopra

sul mercato ci sono selle leggerissime quanto scomode alle quali sinceramente preferisco aggiungere qualche etto di imbottitura in modo da poter prolungare le mie uscite.

Alla ricerca della sella ideale per me mi sono imbattuto nella serie Scientia di Selle Royal ed avendo trovato poche recensioni su internet, ho deciso di contattare direttamente l’azienda di Pozzoleone – che è proprietaria anche dei marchi Fizik e Brooks – chiedendo se era possibile testare e recensire una Scientia A>2. La risposta è stata affermativa ed eccomi qua…

LA TEORIA

Selle Royal ha sviluppato questa serie di selle in collaborazione con l’Università di Cologna, testandole su centinaia di ciclisti e differenziandole a seconda di:

  • stile di guida ed in particolare inclinazione del busto
  • distanza delle ossa ischiatiche

Quindi a seconda di questi parametri hanno creato 3 diverse serie:

  • Scientia A (Athletic): la più sportiva per inclinazione del busto di 45°
  • Scientia M (Moderate): l’intermedia per un inclinazione del busto di 60°
  • Scientia R (Relaxed): la più comoda e pesante per una (NON) inclinazione del busto di 90°

Ognuna delle quali suddivisa in 3 sottoserie a seconda delle diverse misure del bacino:

  • >1 distanza delle ossa ischiatiche inferiore a 11cm
  • >2 distanza delle ossa ischiatiche compresa tra 11 e 13cm
  • >3 distanza delle ossa ischiatiche superiore a 13cm

Per comprendere meglio le caratteristiche delle selle Scientia consiglio di visionare questi brevi filmati realizzati da Selle Royal.

Inoltre la forma è studiata in modo da favorire il comfort:

  • REAR PLATEAU – la parte posteriore più alta diminuisce la pressione perineale
  • CURVA SUSPENSION – la parte posteriore dello scafo che è fissata a due archi di plastica il cui compito è di flettere sotto le sollecitazioni, aumentando il comfort
  • CENTRAL RESERVOIR – il canale centrale scavato
  • 3D SKING GEL – il gel denominato Royalgel™ è posizionato in corrispondenza delle parti più delicate

Così un giorno di fine marzo il corriere ha suonato al campanello…

Veder arrivare un pacco direttamente da Selle Royal aumenta l’autostima
In questa immagini è possibile notare il canale centrale scavato e la parte posteriore leggermente rialzata
La confezione originale
Sulla mia bilancia il peso risulta di 380 grammi molto simile ai 390 grammi dichiarati
Scientia mod. A>2
In queste due immagini si può notare la CURVA SUSPENSION
Sulla parte posteriore della confezione sono disponibili tutte le informazioni del caso
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LA PRATICA

Una volta fuori dalla confezione noto subito che questa Scientia – che ricordo è un prodotto made in Italy – è esteticamente molto bella e ben rifinita, con la scala millimetrica sul carrello ed una copertura molto piacevole al tatto. Personalmente non sono un fans delle selle racing ultra-slim per cui la forma leggermente abbondante mi piace e mi rassicura sulla probabile comodità. E’ giunta l’ora di provarla…

Primo test sulle colline del Monferrato
Casa – Gabiano – Cantavenna – Camino – Santuario di Crea – Gaminella – Gabiano – Casa

Inizialmente mi sono concentrato molto sulle percezioni fisiche e questo mi ha portato a percepire ogni singola sensazione ma non appena mi sono dedicato semplicemente a pedalare mi sono immediatamente dimenticato di essere in sella e questo è sicuramente un buon segnale. Dal 10° al 70km la sella è stata una vera poltrona e solo dopo i 70km ho iniziato a percepire che il mio peso posava sulla sella ma non in maniera fastidiosa; una sessione di spinning particolarmente dura il giorno precedente mi ha comunque portato un po’ di affaticamento generale. Tornato a casa mi sentivo immediatamente bene, senza dolori.

…CONTINUA PRESTO…